Tumori del colon retto – Dr. Alessandro Arturi chirurgia addominale a Roma Ospedale San Pietro Fatebenefratelli – Intervista nella rubrica “Live Social” di Radio Roma Capitale.

Potete riguardare l’intervista qui. Buona visione!

Carissimi amici di “Live Social” ben trovati qui sulla nostra frequenza. Questa sera affronteremo una tematica di medicina in particolare di chirurgia, per essere più precisi, e lo faremo insieme al dottor Alessandro Arturi benvenuto. Buonasera a tutti, buonasera a lei e grazie per essere qui con noi.
Il Dr. Arturi è un medico chirurgo Responsabile della Chirurgia Epatobiliare e Pancreatica presso il San Pietro Fatebenefratelli. Allora dicevo un argomento ovviamente in particolare, i tumori del colon retto e per iniziare a introdurci volevo chiederle: quali sono i sintomi più comuni di questa patologia?

Innanzitutto per quanto riguarda i tumori del colon retto nel 2018 sono stati censiti circa 61-62.000 nuovi casi soltanto nel 2018 e sono i tumori con il più alto impatto di frequenza nella popolazione italiana e grazie alla possibilità di una diagnosi precoce, oggi si fa diagnosi molto molto facilmente.

I sintomi più comuni per il tumore del colon retto sono legati a un cambiamento dell’alvo che vuol dire che il paziente va dal medico e riferisce che negli ultimi periodi c’è stata un’alterazione, un modo diverso – detto volgarmente – di andare al bagno e la cosa più allarmante è che quando vanno al bagno vedono del sangue nelle feci.

Non sempre ovviamente il sangue nelle feci è indice di tumore del colon anzi io dico sempre ai miei pazienti che nel 90- 95% dei casi è legato a patologie benigne però è un campanello di allarme che dovrebbe indurre il paziente stesso a proseguire il suo iter diagnostico.

Iter diagnostico che è costituito da una serie di step: non soltanto la famosa colonscopia – di cui molti hanno tanta paura – ma la prima cosa, la cosa più importante, visto che è alla portata di tutti, è fare un test del sangue occulto nelle feci.

Il paziente va in qualsiasi laboratorio, richiede il test del sangue occulto nelle feci e quello è un primo passo per capire se è un necessario fare un esame endoscopico o meno.

Poniamo il caso che la diagnosi dia il responso che nessuno di spera, quali sono i tipi di intervento chirurgico che si possono fare? Perché immagino che dipenda anche dalla tipologia tumorale …

Guardi l’intervento chirurgico ormai è un intervento che si legge su tutti i libri di anatomia chirurgica e non è cambiato negli ultimi secoli.

Quindi è purtroppo l’asportazione di quel tratto di intestino interessato dal tumore.

Quello che è cambiato negli ultimi anni invece è la modalità, cioè come si esegue l’intervento.

Ormai è standardizzato e un intervento per tumore del colon e del retto lo facciamo per via laparoscopica, quindi è un approccio mininvasivo, dove il paziente ha soltanto sulla sua superficie cutanea tre o quattro piccoli buchini da 1 cm e niente più, e addirittura negli ultimi anni si eseguono anche per via robotica.

Robotica vuol dire che non c’è un robot che esegue l’intervento ma è sempre l’uomo vicino ad una console, come ci troviamo noi in questo momento, che guarda l’intervento attraverso un robot che si trova sul paziente stesso e lui muove il robot con la console che ha a disposizione.

È un intervento innovativo dove, per quanto riguarda i tumori del colon e del retto, è esattamente speculare alla chirurgia mininvasiva laparoscopia.

L’unica differenza tra la chirurgia robotica e la chirurgia laparoscopica è che nella chirurgia robotica ci sono dei movimenti molto più fini rispetto a quelli della chirurgia mininvasiva ma è esattamente lo stesso concetto.

Assolutamente ma poi questo sottolinea ancora una volta come la medicina si sia evoluta nel corso del tempo portando sempre ad interventi più efficaci e allo stesso tempo molto meno invasivi per i pazienti.

Meno invasivi perché ovviamente non c’è il famoso taglio perché un tempo si diceva “grande taglio, grande chirurgo”. Invece in questo momento è esattamente l’opposto: “piccolo taglio, grande chirurgo”.

Noi riusciamo a portare a termine interventi di estrema complessità di chirurgia oncologica con un abbattimento addirittura del tempo operatorio e con un approccio veramente mininvasivo equindi con meno stress chirurgico per il paziente anche se, all’interno dell’addome, quello che noi facciamo è esattamente ciò che si faceva per via chirurgica, per via della laparotomica.

Il paziente si riprende in un modo veramente spettacolare e addirittura, nell’ultimo periodo, riusciamo a dimettere i pazienti operati per chirurgia maggiore del colon e del retto in terza quarta giornata.

Questo pure è un altro aspetto importante perché sappiamo essere un discorso importante che riguarda sia le strutture sanitarie ma soprattutto il paziente per farlo tornare subito a casa.

Il paziente torna a casa in benessere. Non torna a casa perché lo mandiamo a casa, il paziente va a casa perché è in grado di poter andare a casa e di stare bene

Continuate a seguire l’intervista. Troverete dettagli ed approfondimenti anche sul Protocollo E.R.A.S. nella chirurgia per i tumore del colon retto!

Per ulteriori approfondimenti inoltre, si possono consultare i seguenti link:

Tumori del colon retto

PDTA nei tumori del Colon Retto

La chirurgia colorettale laparoscopica

Fast Track scheda informativa

Emicolectomia del colon destro

E.R.A.S. Fast-Track in chirurgia colorettale

Protocollo E.R.A.S. Fast-Track: introduzione

ERAS Fast-Track: fase pre-operatoria

Fast Track: fase intra operatoria

Percorso post operatorio E.R.A.S. Fast Track

Scheda informativa per il paziente E.R.A.S. Fast Track

Programma ERAS in pazienti ottuagenari

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