Gozzo Tiroideo MultinodulareDott. Alessandro Arturi chirurgo addominale a Roma Resp.le Unità Operativa Semplice (UOS) Chirurgia Oncologica Mininvasiva presso Ospedale S. Pietro Fatebenefratelli -Roma- Specialista in Chirurgia Dell’Apparato Digerente ed Endoscopia Digestiva Chirurgica

Il gozzo tiroideo o struma è una patologia molto frequente; interessa circa il 10-20% della popolazione italiana con una diffusione di oltre il 50% nelle regioni montane laddove si ravvede un maggior grado di carenza di iodio. Si è stimato in circa 150 microgrammi il fabbisogno giornaliero di iodio nell’adulto. L’uso di sale iodato può ridurre indubbiamente la sua carenza.

Il gozzo tiroideo viene definito come un aumento volumetrico della ghiandola. Esso può essere diffuso, multinodulare o uninodulare. In tutti questi casi ghiandola può essere normofunzionante, ipofunzionante (gozzo ipotiroideo) o iperfunzionante (gozzo tossico o ipertiroideo)

L’insorgenza del gozzo può dipendere da differenti fattori: genetici (familiarità) oppure ambientali (ridotto apporto di iodio). Il suo apporto con l’alimentazione è fondamentale per il corretto funzionamento della ghiandola tiroidea.

La diagnosi di gozzo tiroideo viene effettuata mediante un insieme di valutazioni: clinica, laboratoristica e strumentale

Fondamentale è la raccolta di una storia clinica familiare, per capire se sussiste una familiarità al gozzo, associata ad un corretto esame obiettivo valutando le dimensioni della tiroide, la consistenza e l’eventuale presenza di noduli.

Gli esami di laboratorio (FT3, FT4, TSH, TIREOGLUBULINA e CALCITONINA) permettono di valutare la funzionalità della tiroide.

L’ecografia della tiroide riveste un ruolo fondamentale tra gli esami strumentali; essa permette di valutare la presenza dei noduli e le loro caratteristiche in modo da stabilire in associazione ai precedenti punti se è il caso di approfondire l’accuratezza diagnostica mediante un agoaspirato (FNAC).

L’agoaspirato è una semplice procedura attraverso cui si esegue un prelievo di cellule dal nodulo sotto guida ecografica mediante un ago sottile. È l’unica procedura mininvasiva in grado di distinguere la natura maligna o benigna.

Il trattamento del gozzo tiroideo di grandi dimensioni normofunzionante che determina però sintomi compressivi, può essere indicato un trattamento chirurgico per la radicale correzione del quadro patologico. Deve essere eseguito da chirurghi esperti in modo da ridurre l’incidenza di complicanze

Nel gozzo uninodulare o multinodulare tossico (associato a ipertiroidismo) vi è indicazione alla terapia chirurgica, previa normalizzazione dei livelli ormonali con terapia medica, o ablativa con radio-iodio.

Nel gozzo uninodulare o multinodulare, in presenza di noduli sospetti per patologia maligna all’agoaspirato, è indicato il trattamento chirurgico.

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