Gastroscopia – Dott. Alessandro Arturi chirurgo addominale a Roma Resp.le Unità Operativa Semplice (UOS) Chirurgia Oncologica Mininvasiva presso Ospedale S. Pietro Fatebenefratelli -Roma- Specialista in Chirurgia Dell’Apparato Digerente ed Endoscopia Digestiva Chirurgica
La gastroscopia è quell’esame diagnostico invasivo deputato allo studio delle malattie che interessano l’esofago, lo stomaco e in gran parte del duodeno.
È spesso temuta dai pazienti, ma con una semplice preparazione (digiuno) ed una leggera sedazione permette di diagnosticare con precisione tutte le malattie (benigne e maligne) del tratto gastrointestinale superiore.

L’esame viene effettuato su pazienti a digiuno da almeno 10-12 ore, il cui ultimo pasto sia stato essenzialmente a base di liquidi.
L’esame consiste nell’inserimento di una sonda flessibile del diametro di meno di un centimetro attraverso il cavo orale. È dotata di una telecamera e una luce fredda sulla punta dello strumento (il Gastroscopio).
L’endoscopista, in questo modo, può avere una chiara idea circa le alterazioni che interessano la mucosa dell’esofago, lo stomaco ed il duodeno.
Attraverso questa procedura è possibile andare a prelevare dei minuti frammenti di mucosa dei tratti sopra descritti ed inviarli all’esame istologico.
La gastroscopia è indicata per la diagnosi di numerosi disturbi tipo:
- difficoltà digestive persistenti, calo di peso;
- disfagia, ovvero difficoltà di deglutizione e sensazione di stop del cibo in esofago;
- bruciore retrosternale o epigastralgia resistente a terapia nel sospetto di malattia da reflusso gastro-esofageo;
- sanguinamento del tratto digestivo superiore, identificato attraverso l’emissione di sangue rosso vivo attraverso il vomito o dalla presenza di feci scure (melena);
- infezione da Helicobacter Pylori (responsabile di disturbi gastrointestinali ricorrenti, nel sospetto di ulcere gastriche o duodenali, gastriti appartenenti a lesioni con caratteristiche pre-cancerogeniche);
- anemia;
- Celiachia quindi per conferma o esclusione con istologica dopo biopsie duodenali;
- asportazione endoscopiche di polipi gastrici e duodenali riscontrati occasionalmente in corso di gastroscopia o con altre metodiche;
- controllo dopo precedenti di gastroscopia con istologico di lesioni precancerose;
- controllo dopo asportazione chirurgica totale o parziale di tumori gastrici ed esofagei;
- tumori.
La gastroscopia non è dolorosa; spesso però può essere fastidiosa.
Per questo motivo, per rendere l’esame più tollerabile è possibile ricevere prima di iniziare una leggera sedazione con uno spray anestetico spruzzato direttamente in gola oppure per via endovenosa un farmaco che induce una sedazione cosciente.
In taluni casi può essere utile l’aiuto dell’anestesista per una sedazione profonda. In quest’ultimo caso il paziente dorme con respiro spontaneo risvegliandosi alla fine dell’esame endoscopico.
Alla fine della procedura che in genere dura qualche minuto, se il paziente ha ricevuto una sedazione (cosciente o profonda) dovrà rimanere in osservazione e non potrà guidare nelle ore successive, motivo per cui si rende necessario un accompagnatore