Ernia inguinale – PAD 10 tecnica di ricostruzione. Dott. Alessandro Arturi chirurgo addominale a Roma Resp.le Unità Operativa Semplice (UOS) Chirurgia Oncologica Mininvasiva presso Ospedale S. Pietro Fatebenefratelli -Roma- Specialista in Chirurgia Dell’Apparato Digerente ed Endoscopia Digestiva Chirurgica

Per ernia si intende la fuoriuscita di un viscere dalla cavità che normalmente lo contiene attraverso un orifizio o un canale anatomico o comunque attraverso una soluzione di continuo.

Le ernie addominali interessano i visceri addominali mobili e sono ernie esterne.

Sono le forme più frequenti manifestandosi nel 5-6% della popolazione.

Il meccanismo di formazione dell’ernia richiede delle situazioni predisponenti come appunto una malformazione o una assottigliamento/debolezza della parete.

Condizione scatenante legata all’aumento della pressione endo-addominale che, spingendo i visceri contro le porte erniarie, ne favorisce la fuoruscita.

Le ernie possono essere distinte in:

riducibili: quando il contenuto spontaneamente o con delicata manovra rientra in addome.

irriducibili: quando il sacco erniario per cause varie, quali l’aderenza dell’intestino alla parete del sacco o la particolare lunghezza del segmento intestinale erniato NON rientra in addome. Vi sono determinate ernie, dette permagne (fig.) in cui la quantità di intestino fuoruscito è talmente enorme che avendo difficoltà a rientrare si dice che perde il diritto di domicilio in addome.

Ernia inguinale: frequente nella prima infanzia (forme congenite), nell’età adulta (ernie da sforzo) e nella vecchiaia (ernie da debolezza). Colpisce in prevalenza il sesso maschile ed è in assoluto la forma più frequente.

Ernia crurale: più frequente nelle donne a causa della conformazione del bacino. Seconda in ordine di frequenza.

Ernia ombelicale: si riscontra a tutte le età ma più spesso nei neonati. Molto frequente nelle persone obese ed in presenza di ascite.

Ernia epigastrica o della linea alba

Ernia semilunare o di Spigelio, otturatoria, lombare : sono forme più rare.

Il trattamento delle ernie avviene attraverso il posizionamento di una mesh (rete) di polipropilene

La PAD 10 si propone come tecnica di ricostruzione della parete indipendentemente da tutte le variabili anatomiche riscontrate al tavolo operatorio (debolezza o apertura della fascia trasversalis; anello inguinale interno lasso o anatomicamente largo dopo la riduzione dell’ernia)

La PAD 10 rispetta tutte le strutture anatomiche piu’ delicate (elementi del funicolo, m. cremastere) e rinforza le strutture di contenimento. Viene posizionata sopra fasciale non a contatto con le strutture anatomiche del cordone spermatico dei vasi e dei visceri. Viene distribuita secondo un piano bi dimensionale coerente ai piani senza pliche e spazi morti. La protesi viene suturata senza punti contrapposti; inoltre è pretagliata a misura unica.

Per realizzare questa tecnica è fondamentale che:

  • La preparazione chirurgica accurata rispettando le strutture anatomiche
  • Riportare l’anatomia della regione inguinale alle condizioni di normalità
  • Ricostruire i piani secondo la tecnica prescelta
  • Adottare una rete dalle dimensioni “adeguate”

Per vedere tutti gli step della tecnica PAD 10, guardate il video!

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