Emorroidi: cause, sintomi, diagnosi e trattamento – Dott. Alessandro Arturi chirurgo addominale a Roma Resp.le Unità Operativa Semplice (UOS) Chirurgia Oncologica Mininvasiva presso Ospedale S. Pietro Fatebenefratelli -Roma- Specialista in Chirurgia Dell’Apparato Digerente ed Endoscopia Digestiva Chirurgica

Le emorroidi sono una parte anatomica del canale anale. Sono dei cuscinetti di tessuto che contribuiscono al meccanismo della continenza e dell’evacuazione. In condizioni normali non ci si accorge della loro presenza, quando invece si gonfiano cominciano ad indurre fastidi quali bruciore, dolore, prurito e, in condizioni più severe, anche sanguinamento.

Il termine emorroidi viene usato sia per indicare una parte anatomica sia per indicare la vera e propria patologia ossia la malattia emorroidaria.

È una disfunzione determinata da una infiammazione delle vene emorroidarie che, grazie alla dilatazione della mucosa della regione anorettale, escono fuori dalla loro regione anatomica.

emorroidi

In alcuni casi si può verificare un trombo all’interno di esse (TROMBOSI EMORROIDARIA) amplificando la sintomatologia dolorosa.

Le cause delle emorroidi sono molteplici:

  1. predisposizione familiare
  2. stipsi cronica
  3. sedentarietà
  4. sforzi eccessivi
  5. gravidanze

I sintomi più frequenti sono

  1. bruciore
  2. prurito
  3. dolore
  4. piccole perdite di sangue

È classificata in quattro stadi di gravità

I grado: emorroidi interne non prolassanti

Il grado: emorroidi prolassanti ma spontaneamente riducibili

III grado: emorroidi prolassanti che richiedono la riduzione manuale

IV grado: emorroidi costantemente prolassate

Diagnosi

La malattia emorroidaria può essere molto fastidiosa. Difficilmente comporta un reale rischio per la salute delle persone.

La comparsa però di sangue durante la defecazione o subito prima o dopo è un campanello di allarme non solo per patologia emorroidaria ma soprattutto per le malattie tumorali del colon e retto.

Motivo per cui nei soggetti oltre i 40 anni che manifestano perdite ematiche dall’ano diventa FONDAMENTALE sottoporsi ad una visita specialistica proctologica e successivamente ad una colonscopia

Trattamento

Nella maggior parte dei casi le emorroidi tendono a guarire spontaneamente. Basta un cambiamento nutrizionale incrementando le fibre e l’apporto idrico.

Quando tutti questi accorgimenti non sono sufficienti si rende necessario intervenire mediante un trattamento medico e talvolta quello chirurgico

Capire se intervenire chirurgicamente o no dipende dal grado e dallo stadio di classificazione.

Nei primi stadi di malattia (I-II grado) la sola terapia medica a base di flavonoidi in crema o di antinfiammatori locali e con un trattamento basato su delle norme igienico-dietetiche può essere sufficiente.

Nel secondo stadio, se la sola terapia medica non è sufficiente, si può ricorrere a trattamenti locali quali la legatura elastica delle emorroidi.

Il trattamento chirurgico viene di solito demandato agli stadi III e IV oppure nei casi complicati tipo le trombosi emorroidarie.

Esso consiste nella emorroidectomia (ossia l’asportazione dei gavoccioli emorroidari) mediante l’uso di bisturi ad ultrasuoni o a radiofrequenza.

Laddove invece è presente un prolasso emorroidario, l’emorroidopessi, è il trattamento indicato.

Esso consiste nel riposizionare le emorroidi all’interno del canale anale accorciando il rivestimento mucoso interno del retto.

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:

La proctologia e la patologia emorroidaria

Chirurgia delle emorroidi

Fistole perianali semplici e complesse

Colonscopia totale in sedazione profonda

Prevenzione dei tumori colorettali

Tumori del colon retto Intervista “Live Social”

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