Chirurgia delle emorroidi – Dott. Alessandro Arturi chirurgo addominale a Roma Resp.le Unità Operativa Semplice (UOS) Chirurgia Oncologica Mininvasiva presso Ospedale S. Pietro Fatebenefratelli -Roma- Specialista in Chirurgia Dell’Apparato Digerente ed Endoscopia Digestiva Chirurgica

In generale i trattamenti per le emorroidi si possono dividere in 3 gruppi:

1) Conservativi e preventivi, ossia lassativi di volume, di flavonoidi e di preparati per uso topico.

I lassativi di volume, cioè quelli che contribuiscono ad aumentare la massa fecale, sono un buon aiuto per chi non assume una sufficiente quantità di fibre con la dieta ed è impossibilitato a cambiarla.

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Sono prodotti di solito a base di semi di psyllium e di ispagula, di metilcellulosa o di sterculia.

A contatto con i liquidi, queste sostanze si espandono ed è per questo che bisogna assumerli con abbondante acqua.

Il loro effetto benefico sulla sintomatologia e sul sanguinamento da emorroidi è stato comprovato da numerosi studi.

È assolutamente controindicato l’uso di altri lassativi che non agiscono sul volume e la consistenza delle feci.

I flavonoidi sembrano essere efficaci nel ridurre il dolore ed il sanguinamento nei casi di crisi acuta.

Possono essere prescritte dal medico compresse a base di diosmina o di frazione flavonoica purificata e micronizzata. Anche i rutosidi esplicano un’azione vasoprotettrice simile a quella dei flavonoidi.

Gli antiemorroidari ad uso topico sono a base di cortisonici e di anestetici locali.

Di solito le pomate sono da preferire alle supposte, sia nel caso di emorroidi esterne che di emorroidi interne, perché il principio attivo si distribuisce meglio e per la loro facilità di utilizzo.

Gli antiemorroidari a base di corticosteroidi riducono l’infiammazione e l’edema ed alleviano il prurito: fluocortolone e fluocinolone sono tra i cortisonici più potenti ed hanno un effetto prolungato.

Gli anestetici locali sono utilizzati per alleviare il dolore ed il prurito anale; sono a base di lidocaina, tetracaina, cincocaina, pramocaina.

Non si dovrebbe mai abusare di questi preparati in quanto può verificarsi una sensibilizzazione della cute anale, se infatti nel giro di una settimana il trattamento topico non ha effetti è indispensabile rivolgersi al proprio medico curante.

I preparati lenitivi contengono sostanze ad azione astringente come il sottogallato di bismuto, l’ossido di zinco ed l’hamamelis, altre sostanze invece hanno un’azione lubrificante ed una blanda azione antisettica.

In molti casi può essere utile usare una supposta di glicerina prima dell’evacuazione.

2) Parachirurgici o Ambulatoriali

Le emorroidi interne possono essere trattate con la legatura elastica: questa tecnica prevede l’applicazione di un elastico che viene stretto intorno alla base del gavocciolo emorroidario.

L’operazione di solito non è dolorosa, può essere realizzata in più di una sede e non è necessaria l’anestesia.

3) Tecniche chirurgiche rivolte alla correzione della patologia emorroidaria.

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Le grandi emorroidi esterne o interne vengono trattate chirurgicamente, le vene sono asportate con la chirurgia e l’incisione è chiusa con punti di sutura riassorbibili (punti) che scompaiono da soli.

Le emorroidi possono anche essere coagulate o bruciate con strumenti speciali; purtroppo nessuno di questi metodi offre garanzie che le emorroidi non tornino.

Per questo motivo è molto importante modificare la abitudini alimentari e intestinali per impedire che i sintomi si manifestino nuovamente.

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